Calcioscommesse: qual é la verità? Le opinioni di Danilo Dell’Olio

Danilo Dell'OlioDanilo Dell’Olio, autore e protagonista di ‘Non Cresce l’Erba’ serie web, poi sbarcata su MTV, prodotta da Dinamo Film e trecentosessantuno gradi comunicazione, è stato forse l’unico ad addentrarsi nel cuore di tenebra del calcioscommesse. Nei panni di un tifoso del Bari ha girato l’Italia cercando di capire dalla viva voce dei protagonisti cosa fosse successo intorno alla squadra biancorossa capace di truccare svariate partite tra il 2010 e il 2011. Attraverso le risposte di calciatori e dirigenti, Danilo ha in realtà compiuto una vero e proprio viaggio dentro l’orrore del calcio scommesse, scoprendo che alla fine, come lui stesso riconosce, “non esiste una verità”.

Danilo, negli ultimi giorni la Gazzetta dello Sport ha intervistato Andrea Masiello che, dopo aver ammesso la propria responsabilità per aver truccato almeno cinque partite del Bari, sembra voler ritrattare le sue confessioni, ivi compreso il famigerato autogol nel derby contro il Lecce.

“A mio parere Masiello ha fatto quell’intervista perché vuole tornare a giocare. Ormai la squalifica gli sta per scadere e lui sta provando a riabilitare la propria immagine. Anche per questo ha chiesto scusa ai tifosi del Bari e perfino a quelli dell’Atalanta; questa cosa mi sembra troppo facile: invece che a mezzo stampa avrebbe dovuto metterci la faccia.”.

Ma tu credi a quello che dice Masiello?

“Io certe volte non so più cosa pensare. Guardando gli sviluppi delle varie inchieste credo che in tutta questa storia non esista un’unica verità. A sentire le parole di Masiello qualche dubbio potrebbe venirmi; potrei perfino pensare che l’autogol, per quanto goffo sembri il suo tentativo, non abbia voluto farlo apposta. Il punto, però, è un altro. Masiello per tutto quello che ha fatto a quest’ora doveva essere radiato. Noi siamo l’unico paese in cui la gente che denuncia come Farina viene fatta fuori, mentre un Masiello torna a giocare. Io su queste cose la penso come Mr.Ventura, che sostiene che la radiazione è l’unico vero deterrente al calcioscommesse”.

Questa tua osservazione introduce uno del problemi più spinosi delle indagini sul calcioscommesse: la gestione della faccenda da parte della Giustizia Sportiva, la quale è vero che deve giudicare in tempi strettissimi e spesso senza il sostegno di prove schiaccianti, ma che, però, rischia di incartarsi e di non fare giustizia.

“Credo che il Procuratore Stefano Palazzi si trovi costretto ad operare su un terreno scivoloso, soprattutto quando deve istruire i processi solo sulla base delle confessioni dei pentiti. Ognuno di questi potrebbe dire la verità, una mezza verità o quella che gli fa più comodo. Si rischia così che alla fine qualcuno venga punito oltremodo mentre altri la passino liscia”.

Proprio quello che sembra essere accaduto con il cosiddetto filone Bari-bis, quello che vede implicati più di venti calciatori per la presunta combine di Bari – Treviso del 2007 e Salernitana – Bari del 2008. In questo caso alcune delle persone coinvolte sono state scagionate, vedi Ranocchia e Conte, altre deferite per omessa denuncia e altre ancora per illecito sportivo.

“Eppure se sono coinvolte venti persone vuol dire che stiamo parlando di una squadra intera. Faccio veramente fatica a comprendere tanti distinguo”.

Tra di essi ha fatto particolarmente scalpore la vicenda Gillet che qualche giorno fa ha indirizzato una lettera aperta al Sindaco di Bari con la quale riconsegna simbolicamente le ‘Chiavi della Città’, di cui era stato insignito per il record di presenza con la maglia biancorossa, a seguito delle imputazioni di illecito sportivo, per cui rischia fino a cinque anni di squalifica.

“Su Gillet voglio sospendere il giudizio. Preferisco attendere l’esito del processo sportivo. Mi auguro, però, che lui da questa storia ne esca pulito. Del resto stiamo parlando del capitano, recordman di presenze, barese prima ancora di essere belga. Se ha preso soldi per quelle partite è giusto che paghi, però non dimentichiamo che i tifosi erano i primi a volere che il Bari perdesse contro la Salernitana. Io, poi, nemmeno nei momenti più neri, come il finale di campionato 10/11, ricordo di una sua prestazione scandalosa: in campo ha sempre dato il massimo.

Del resto, come ha dichiarato Bortolo Mutti proprio a te, Gillet durante quel periodo di deriva totale della squadra è stato forse l’unico a dare l’esempio dentro lo spogliatoio.

“Questo sarà pure vero, però in quei frangenti lui che era simbolo del Bari e di Bari doveva dire cosa stava succedendo e perché. Lui la nostra bandiera, peraltro una delle poche che abbiamo, doveva dire la verità o almeno la sua verità. Certo sarebbe stato qualcosa di eclatante che avrebbe avuto chissà quali conseguenze, però lo doveva a noi tifosi che abbiamo il diritto di sapere cosa sia successo. Perché a noi, in fin dei conti, dei processi e della sorte che toccherà ai vari calciatori ci interessa poco. A noi interessa la maglia, interessa la squadra”.

@npalmiotto ringrazia per la collaborazione Carlo Sblendorio, Giangaetano Tortora e Filippo Fasano.

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2 risposte a Calcioscommesse: qual é la verità? Le opinioni di Danilo Dell’Olio

  1. Pingback: Domani No HubBari, martedì 25 giugno | cristianocarriero

  2. npalmiotto ha detto:

    Ciao Cristiano, ho letto il tuo blog: complimenti; ed in bocca al lupo per il tuo libro. Se il tuo link vale come invito, sarò felice di presenziare martedi. Ma dove si terrà l’evento?

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